jeudi 30 juin 2011

Seminario Unilingue: MARKETING & BRANDING per FORNITORI DI SERVIZI LINGUISTICI

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Sono tornato ieri sera da Milano, dove si è svolto il seminario organizzato da Unilingue su "Marketing & Qualità per i Centri di Traduzione":

Il mio intervento è durato il pomeriggio, e credo dalle reazioni che sia stato apprezzato. Però sono stato contestato su un punto, e siccome è secondo me un punto centrale, anzi centralissimo, vorrei tentare di specificare meglio il mio pensiero.

Le note alla prima slide della mia presentazione cominciano in questo modo:

Cioè: FROM THE LOCAL MARKET TO THE WORLD MARKET, MARKET IS MOVING ON THE WEB!

L'idea è che ogni mercato locale si sta trasferendo su Internet dove diventa anche un mercato mondiale. Cioè significa che oramai il luogo dove si compete è il Web. E ancora di più per i centri di traduzione, per ovvi motivi legati all'ultima barriera di Internet, che non è più geografica bensì linguistica.

Perciò l'intera mia idea di marketing è imprescendibile di una presenza robusta sul Web, che ne è proprio il perno, il punto di riferimento al quale ogni azione marketing, promozionale o di comunicazione rimanda. E' un concetto che ruota attorno ai 4 pezzi fondamentali del puzzle internet, che sono secondo me:
  1. IDENTITÀ
  2. PRESENZA
  3. VISIBILITÀ
  4. REPUTAZIONE
Nell'ordine! E il puzzle è completo soltanto se ci sono tutti i quattro pezzi: non ci può essere una PRESENZA se non c'è un'IDENTITÀ a monte, non ci può essere VISIBILITÀ senza PRESENZA, e non si crea una REPUTAZIONE se non si è visibile...

Poi alla fine del circuito si ricomincia: la REPUTAZIONE rimanda all'IDENTITÀ e così via...

Per cui, in questo contesto, la costruzione di un sito Web, anzi di una presenza Web (il sito è soltanto UN elemento della presenza) non è che la condizione sine qua non per il resto...

Il punto che mi è stato contestato è proprio questo: a che serve investire per costruire una presenza, per avere un sito ben posizionato nelle pagine di risultati dei motori, se poi questo investimento non si traduce con un ritorno in lavori di traduzioni fatturabili al giusto prezzo!?

Messo così, è difficile rispondere. Ma non impossibile.

Intanto, direi che gli obiettivi di una presenza Web non sono per forza degli obiettivi di vendita o di profitto immediato. Anzi quasi mai: queste cose arrivono in un secondo momento (e soprattutto non si può sapere a priori QUANDO...), cioè una volta stabilito il circuito IDENTITÀ - PRESENZA - VISIBILITÀ - REPUTAZIONE, che poi si alimenta con una partecipazione costante.

Quindi in un primo momento gli obiettivi sono prima di tutto non economici (cfr. slide 77), come ad esempio rafforzare la propria reputazione, comunicare sempre e dapertutto sui valori dell'azienda, cercare di stabilire contatti con clienti potenziali per poi invitarli/incitarli all’azione...

Tutto l'Internet gira attorno a questi principi, così come gira attorno alla partecipazione e alle raccomandazioni: è esattemente il principio cardine delle reti sociali (Facebook, Twitter, LinkedIn, Youtube, per citare le più importanti che ci possono interessare), e piano piano si stanno affermando anche internamente a queste immense reti sociali delle reti "professionali", con una specializzazione, una "verticalizzazione" degli centri d'interessi, compreso per i traduttori.

Per cui credere che il primo modo "tradizionale" di ottenere lavori sia il passaparola e che questo tipo di relazione cliente-LSP-traduttori non possa essere replicato su Internet è ignorare totalmente la natura profonda del Web, dove i maggiori protagonisti - da Google a Facebook via Microsoft, Apple, ecc. - stanno proprio implementando delle soluzioni "user-friendly" per aumentare passaparola e raccomandazioni, un principio che per altro sta all'origine del fenomenale successo di Google, e cioè il PageRank...

Non si può raccomandare chi non ha una reputazione... e di conseguenza chi non ha una visibilità, una presenza, un'idendità. Forti. Su Internet.

lundi 20 juin 2011

Marketing for Translators: how to create a compelling domain name or tagline to boost your business?

CV de Jean-Marie Le Ray Translation 2.0 Search Engine @ Translation 2.0 di Jean-Marie Le Ray S.a.s. Translation 2.0 di Jean-Marie Le Ray S.a.s. in Italiano Translation 2.0 di Jean-Marie Le Ray S.a.s. en français Translation 2.0 di Jean-Marie Le Ray S.a.s. in English Marketing & Branding for Translators RSS Feed for Translation 2.0 Blog Translation 2.0 on Twitter Translation 2.0 on Facebook Jean-Marie Le Ray on LinkedIn Some Clouds on Wordle Some presentations on SlideShare Some video-sharing on YouTube

Actually, it’s quite difficult for translators to create an original dot-com: there are currently 15,532 domain names with TRANSLATION inside! (counted on 2011-06-19 in the Verisign dot-com's zone file, updated each day).

So I analyzed these 15,532 dot-com names in order to identify creative paths and I finished to come up with 9 useful paths to create compelling domain names or taglines.

But let’s see how I proceeded to get this result.

First I eliminated TRANSLATION/S and numbers from all names to analyze the remaining co-occurrences. Why? Because it’s too obvious that if you try to optimize your ranking in SERPs around the TRANSLATION keyword, you’ve to sort the best combinations of other related keywords to get a good organic SEO positioning on this topic.

Once I’d extracted all terms, I got 8,026 related keywords: 7,833 with 1 to 9 occurrences (97,6%), and 193 with 10 occurrences and more (2,4%). Since I couldn’t analyze thoroughly almost 8 thousand words, I focused on these 193 keywords which totalized globally 6,984 occurrences (56,73% of 12,311 occurrences for the remaining 7,833 words). So it means that these few keywords (170 after lemmatizing and unifying similar concepts: MEDICAL / MEDICINE / MED / HEALTH = MEDICAL, for instance) weigh more than all the other ones.

Main insight: the first concept associated with TRANSLATION is the one of SERVICE (we get 820 SERVICE/S occurrences).

At the opposite, the second one is more surprising: for 15,532 dot-com, JUST ONE does associate TRANSLATION and COMMUNICATION in the name!!! (In fact we’ve got only 6 domain names with COMMUNICAT* inside, but 5 are parking sites and just this one, which is a redirection).

Now, breaking through the 9 creative paths, we’ve got at both ends of the range a Denominative Path (name of person or entity, pseudonym, alias or commercial name) and a Disruption Path, with 7 other paths in between:
1. Language Path = 2387 occurrences (36 keywords)

Marketing for Translators: Language Path
2. Sector Path = 902 occurrences (18 keywords)

Marketing for Translators: Sector Path
3. Geographic Path = 557 occurrences (28 keywords)

Marketing for Translators: Geographic Path
4. Nouns / Qualifiers Path = 560 occurrences (14 keywords)

Marketing for Translators: Qualifier Path
5. Connectors Path (prepositions, conjunctions, pronouns, adverbs, verbs, etc.). = 912 occurrences (18 keywords)

Marketing for Translators: Connector Path
6. Generic Path (translation related) = 899 occurrences (36 keywords)

Marketing for Translators: Generic Path
7. Professional Path = 767 occurrences (20 keywords)

Marketing for Translators: Professional Path
In conclusion, the Denominative Path may be the more obvious, using a name of person or entity, a pseudonym, an alias or a commercial name, although the Disruption Path is probably the more unexpected, the one which breaks usual codes: of naming, of conformity, and so on. It’s possible to disrupt using TRANSLATION inside (rainylondontranslations.com, nakedtranslations.com, …), or not (cucumis.org, proz.com, for instance).

You’ll find all disruptive concepts among the 97,6% of keywords having from 1 to 9 occurrences, and you can consult or download the file here.

I guess most of translation relative domain names to be created using one or more of theses ways. Same rules are worth for taglines, with a mix of all elements above. Last but not least, all keywords may be ... translated!


P.S. For all other characteristics of a short, memorable and easy to spell domain name, never forget the good old rules... See here for taglines.

vendredi 17 juin 2011

Marketing & Branding per Traduttori & Interpreti - Qualche statistica

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Ad una settimana esatta del seminario organizzato dall'AITI, Sezione VETAA su Marketing & Branding per Traduttori-Interpreti, ho cercato di fare il punto della situazione con gli elementi che avevo in mano e quelli che potevo trovare su Internet. Lo scopo sarebbe di capire meglio qual è la situazione di partenza rispetto a quello della presenza su Internet, e, in qualche modo, della partecipazione.

Ho analizzato quindi le risposte ricevute sia via mail che su questo blog o su Facebook, così come le vs. tagline tra quelle indicate da voi e quelle reperibili su Internet, sia sulle vs. pagine su ProZ o sui vostri siti Web.

Dunque, su 33 partecipanti, 20 sono iscritti all'AITI (60,6%), e 13 no (39,4%).

La vera sorpresa sono i 24 iscritti a LinkedIn (72,7%) vs. soltanto 16 su Proz (48,5%), il che significa che LinkedIn ha già superato ProZ come "marketplace" di riferimento per i traduttori (slide 66)!!!

Inoltre, pochi sono quelli iscritti recentemente su LinkedIn, mentre molti hanno un profilo già consistente! C'è anche chi ha il suo profilo SOLO su LinkedIn, niente ProZ e niente TC, altro sito che sono andato a spulciare, con 7 iscritti su 33, ossia il 21,2 % (1 su 5 come media). Su questi 7 (di cui uno vuoto, uno privato, e uno aggiornato l’ultima volta nel luglio 2004...), 6 sono iscritti anche su ProZ, mentre una sola traduttrice ha un profilo soltanto su TC.

Durante la settimana, ho ricevuto 16 risposte (48,5%), sia via mail, su FB o sul blog.

7 di voi (21,21 %) hanno un indirizzo email col proprio nome di dominio dentro (invece di un webmail generico come gmail.com, hotmail.com, libero.it, ecc.), mentre 11 hanno un sito Web (33,33%), di cui soltanto 8 sono veramente operativi (24,24%).

Il che contrasta un po' con il consiglio di usare il proprio nome di dominio nell'indirizzo email (slide 77), soprattutto quando si ha già un nome di dominio!

Altri numeri:

3 AITI / PROZ / TC = 9%
11 AITI / NO PROZ / NO TC = 33,33 %
6 AITI / PROZ / NO TC = 18,18%
1 NO AITI / NO PROZ / TC = 3%
4 NO AITI / PROZ / NO TC = 12,12%
3 NO AITI / PROZ / TC = 9%
5 NO AITI / NO PROZ / NO TC = 15,15%
Su queste 5 persone, 4 mi hanno risposto in qualche modo.

Infine, 2 NO AITI / NO PROZ / NO TC / NO IN = 6%

Ho avuto poi la curiosità di cercare su Internet l'unica persona non iscritta da nessuna parte e che non mi ha scritto, e sempre che non si tratti di un omonimo, il suo nome appare soltanto una volta sul Web!

Siamo quindi diametralmente opposti ai concetti di presenza e visibilità (slide 56), necessari per fare marketing, che certamente non si può fare in modo anonimo.

--> Non è una critica, ma una semplice costatazione. Mi piace pensare che questa persona si affaccia al mondo della traduzione professionale e spero quindi che il seminario le sarà stato utile in tal senso.

Arriviamo adesso al discorso “tagline”: ne ho potuto identificare 16 da 14 professionisti (42,42%) (visto che alcuni ne hanno addirittura due diverse), sia grazie a quello che mi avete scritto, che sui vs. siti o sulle vs. pagine su ProZ (nessun tagline su TC).

Ho fuso tutte le tagline in italiano (alcune sono in inglese, e una in tedesco), isolando complessivamente 91 parole, ossia 5,7 parole a tagline (91/16).

Poi ho preso solo sostantivi (dopo aver sostantivato verbi e aggettivi), per ottenere alla fine i 24 sostantivi che caratterizzano maggiormente le vs. tagline, di cui solo 10 hanno 2 occorrenze o più:

Quindi, a parte TRADUZIONE e INTERPRETAZIONE, che sono i sostantivi più frequenti, come bisognava aspettarsi, il primo concetto con 3 occorrenza (3,3%) è quello dell'AFFIDABILITÀ!

Ovviamente la frequenza va rapportata col numero globale di parole (91), e 24 sostantivi su 91 parole sono il 26,4%, ossia 1 parola su 4 = 1,5 sostantivi per tagline!

Seguono 7 parole con due occorrenze :

COMPETENZA
COMUNICAZIONE
PAROLE
PRECISIONE
PROFESSIONALITÀ
QUALITÀ
SERVIZIO

e 14 con una sola:

ARTE
CARTA
CREATIVITÀ
ESPERIENZA
FIDUCIA
MARKETING
MICROFONO
MUSICA
PASSIONE
PUBBLICITÀ
PUNTUALITÀ
QUESTIONE
RADAR
TESTI

Certo, rispetto al rischio di inflazione sull'intasamento prevedibile con i termini TRADUZIONE e INTERPRETAZIONE, bisognerebbe esplorare altre piste di riflessione sul modo di “spiazzare” questa coppia troppo comune per “spaziare” nuovi orizzonti.

Significa spostare l'attenzione su tutto quello che può fare di contorno al servizio che offriamo, ed ha molto a che vedere con la creazione del proprio "marchio" e dei valori che ci si propone di veicolare (che sono anche vere e proprie promesse...) (slide 52):

Dove AFFIDABILITÀ, QUALITÀ & COMUNICAZIONE sono in bella mostra!