Sono tornato ieri sera da Milano, dove si è svolto il seminario organizzato da Unilingue su "Marketing & Qualità per i Centri di Traduzione":
Il mio intervento è durato il pomeriggio, e credo dalle reazioni che sia stato apprezzato. Però sono stato contestato su un punto, e siccome è secondo me un punto centrale, anzi centralissimo, vorrei tentare di specificare meglio il mio pensiero.
Le note alla prima slide della mia presentazione cominciano in questo modo:
Cioè: FROM THE LOCAL MARKET TO THE WORLD MARKET, MARKET IS MOVING ON THE WEB!
L'idea è che ogni mercato locale si sta trasferendo su Internet dove diventa anche un mercato mondiale. Cioè significa che oramai il luogo dove si compete è il Web. E ancora di più per i centri di traduzione, per ovvi motivi legati all'ultima barriera di Internet, che non è più geografica bensì linguistica.
Perciò l'intera mia idea di marketing è imprescendibile di una presenza robusta sul Web, che ne è proprio il perno, il punto di riferimento al quale ogni azione marketing, promozionale o di comunicazione rimanda. E' un concetto che ruota attorno ai 4 pezzi fondamentali del puzzle internet, che sono secondo me:
- IDENTITÀ
- PRESENZA
- VISIBILITÀ
- REPUTAZIONE
Poi alla fine del circuito si ricomincia: la REPUTAZIONE rimanda all'IDENTITÀ e così via...
Per cui, in questo contesto, la costruzione di un sito Web, anzi di una presenza Web (il sito è soltanto UN elemento della presenza) non è che la condizione sine qua non per il resto...
Il punto che mi è stato contestato è proprio questo: a che serve investire per costruire una presenza, per avere un sito ben posizionato nelle pagine di risultati dei motori, se poi questo investimento non si traduce con un ritorno in lavori di traduzioni fatturabili al giusto prezzo!?
Messo così, è difficile rispondere. Ma non impossibile.
Intanto, direi che gli obiettivi di una presenza Web non sono per forza degli obiettivi di vendita o di profitto immediato. Anzi quasi mai: queste cose arrivono in un secondo momento (e soprattutto non si può sapere a priori QUANDO...), cioè una volta stabilito il circuito IDENTITÀ - PRESENZA - VISIBILITÀ - REPUTAZIONE, che poi si alimenta con una partecipazione costante.
Quindi in un primo momento gli obiettivi sono prima di tutto non economici (cfr. slide 77), come ad esempio rafforzare la propria reputazione, comunicare sempre e dapertutto sui valori dell'azienda, cercare di stabilire contatti con clienti potenziali per poi invitarli/incitarli all’azione...
Tutto l'Internet gira attorno a questi principi, così come gira attorno alla partecipazione e alle raccomandazioni: è esattemente il principio cardine delle reti sociali (Facebook, Twitter, LinkedIn, Youtube, per citare le più importanti che ci possono interessare), e piano piano si stanno affermando anche internamente a queste immense reti sociali delle reti "professionali", con una specializzazione, una "verticalizzazione" degli centri d'interessi, compreso per i traduttori.
Per cui credere che il primo modo "tradizionale" di ottenere lavori sia il passaparola e che questo tipo di relazione cliente-LSP-traduttori non possa essere replicato su Internet è ignorare totalmente la natura profonda del Web, dove i maggiori protagonisti - da Google a Facebook via Microsoft, Apple, ecc. - stanno proprio implementando delle soluzioni "user-friendly" per aumentare passaparola e raccomandazioni, un principio che per altro sta all'origine del fenomenale successo di Google, e cioè il PageRank...
Non si può raccomandare chi non ha una reputazione... e di conseguenza chi non ha una visibilità, una presenza, un'idendità. Forti. Su Internet.